La chiesa di sant’Agostino, di modeste dimensioni, è stata costruita in stile romanico nei secoli XI-XII. Questa antica e pregevole chiesa viene citata nei documenti all’inizio del XII secolo, e rappresenta con il suo ciclo di affreschi uno splendido esempio dell’arte pittorica lombarda dei primi secoli dopo il Mille. Caravate, dove sorge la chiesa, è un centro della zona occidentale della provincia di Varese, è collegato all’altezza di Gemonio con la Statale n. 394 Varese-Laveno. La chiesa è collocata proprio nel centro del paese, ed è stata oggetto di studi e restauri recenti quanto importanti che l’hanno riportata all’antico splendore medioevale.
L’intervento ha interessato la struttura muraria della chiesetta e dell’area circostante. Sono state pulite le superfici esterne e rimossi meccanicamente i tamponamenti più recenti. All’interno sono conservati affreschi trecenteschi (una crocifissione gotica e una successiva oltre a una adorazione dei Re Magi) e decorazioni settecentesche.
In questo paese sono presenti le tracce di un remoto passato che parla di genti Liguri, della civiltà di Golasecca, di insediamenti etruschi, romani e celti. Le tracce del Medioevo sono molto più vive e conservate nel tessuto stesso di Caravate, fra cui la chiesa agostiniana. La presenza agostiniana a Caravate si comprende tenendo del singolare legame fra questo paese e il monastero di san Pietro in Ciel d’Oro. Questo monastero nel 712 aveva ricevuto in dono dal re longobardo Liutprando la terra di Calariade con le due chiese di santa Maria e di sant’Agostino.